martedì 13 dicembre 2011

Raccolgo l'invito di Orso Guercio e di Farfalla di fiume e pubblico, se ci riesco, i contenuti del numerozero de l'ululato. Mi pare giusto che sia tutto alla luce del blog e, sprattutto, mi diverte molto l'idea che ciò che abbiamo vissuto prima, lasci spazi a ciò che abbiamo condiviso poi. La nostra è una tribù in cui lo spazio tempo è una variabile e non una costante.
HAUG!
L’ululato
Come leggete abbiamo inaugurato una nuova testata, il lupo grigio si arroga il diritto di avviare e redarre questo numero zero, ma dal prossimo, se mai ci sarà, ognuno può immettere il proprio pensiero, desiderio, curiosità, cazzata. Possiamo utilizzare questo foglio base e riprodurre il proprio modello con le proprie parole, disegni, foto, ricette, proposte. Lo facciamo girare nella nostra mailng list e ci divertiamo su.
 
COUS-COUS il film
Un film di Abdel Kechiche. Con Habib Boufares, Hafsia Herzi, Faridah Benkhetache, Abdelhamid Aktouche, Bouraouïa Marzouk.
continua»
Titolo originale La Graine et le Mulet. Drammatico, durata 151 min. - Francia 2007
Beiji, 6o anni, lavora alla riparazione delle imbarcazioni nel porto di Sète, vicino a Marsiglia. Poco disposto alla flessibilità che la nuova organizzazione impone, viene licenziato. Beiji è divorziato e ha una nuova compagna ma non ha perso i contatti con la famiglia. Ora l'uomo vuole realizzare un sogno: ristrutturare una vecchia imbarcazione e trasformarla in un ristorante in cui proporre come piatto forte il cuscus al pesce. Nonostante le difficoltà economiche Beiji trova l'aiuto di tutti i familiari e l'impresa pare destinata al successo.
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 (Ricetta a cura delle chef senegalesi Ba Diatou e Arame Bakar Diop N'Deye)

 Ingredienti per 10 persone:
•2kg di sgombro  •500 gr di gamberetti veraci •1 kg di pomodori pelati •0.3 litri di olio d'oliva •100 gr di cipolla •2 verze •200 gr di piselli •300 gr di carote •2 mazzetti di prezzemolo •250 gr di aglio •3uova •pancarré •100 ml di latte •1 kg di cous cous •pepe •zafferano •sale •peperoncino •paprika •cumino •zenzero
Procedimento per il sugo:
Con il mixer lavorate il pesce, le uova, il sale, il pepe, l’aglio, 5 pomodori, il prezzemolo e il pane già bagnato nel latte. Fate delle polpette di uguale misura.
Per il sugo soffriggete la cipolla con un po’ di olio d'oliva. Mettete i pomodori tagliati a dadini, versate un litro di acqua, la verza tagliata sottile, le carote e i piselli. Aggiungere sale, zenzero tritato fino, pepe, paprika e cumino a piacere.
Preparazione del couscous:
Disporre il couscous di semola media di miglio in un grande piatto, aggiungere 3 cucchiai di olio e un pizzico di sale. Lavorate la semola con poca acqua per volta, utilizzate la pentola per la cottura a vapore. Lasciate cuocere per circa 30 minuti. Condite con il sugo, disponete le polpette e servite.

bon appétit à tous le monde 

Grizli aveugles et Lune secs

 

Per la mente e per lo spirito


Cous cous o cuscus o cuscussù

Di origine maghrebina, il cous cous ha viaggiato nell’Africa subsahariana, dal Ciad al Senegal, per raggiungere i paesi mediorientali e diventare uno dei piatti più diffusi in Francia, in Grecia e in tutto il bacino mediterraneo, in Italia è conosciuto soprattutto in Sardegna (Carloforte), nel livornese e nel trapanese (San Vito Lo Capo). Alimento primordiale e leggero a base do semola di grano


Nella tradizione tunisina
Si tratta di una pietanza dalla forte valenza sociale in quanto lo si consuma tutti insieme  seduti per terra, su morbidi cuscini,  attorno a un grande piatto rotondo con la carne o il pesce e le verdure al centro, a cui attingono tutti i commensali. Il brodo viene servito in una ciotola a parte, e ogni commensale può aggiungerlo a piacere. Prima di iniziare il pasto a base di couscous viene sussurrato "Biss’mi Allah" ("in nome di Dio"), una preghiera di benedizione per la mensa tratta da un versetto del Corano che recita: “Bismillahi arhaman ar-rahim” cioè “nel nome di Dio clemente e misericordioso” per sacralizzare il cibo mentre alla fine del pasto viene proferito il ringraziamento “Al hamduli-llah” cioè “grazie a Dio”.
Poi si procede intingendo le tre dita della mano destra nel cous cous, come precisa il corano, poiché con un dito mangia il diavolo, con due il profeta e con cinque l’ingordo. Buona abitudine è leccarsi le dita alla fine del pasto. Si forma con le mani una pallina di semola sgranata attorno a un pezzetto di verdura o carne o pescepiatto utilizzando le mani, ognuno attinge alla porzione davanti a sé nel piatto.
Per servirsi non si utilizzano posate ma pane non lievitato.
Alla fine del pasto viene proferito il ringraziamento “Al hamduli-llah” cioè “grazie a Dio”.

Origini
Il cous cous affonda le sue radici nel maghreb, terra dei berberi, la popolazione indigena dell’Africa Settentrionale.
Il processo di cottura tipico del cous cous, la cottura a vapore dei grani sul brodo in una speciale pentola, potrebbe avere avuto origine prima del decimo secolo in un’area dell’Africa Occidentale che comprende gli attuali Niger, Mali, Mauritania, Ghana e Burkina Faso.

Il nome
Il termine “cous cous” è di derivazione araba ed ha il significato di “tritato (o ridotto) in minutissimi pezzi”

Religiosità
Secondo L’islam, una delle più meritevoli azioni che un vero devoto deve fare, è distribuire del cous cous ai “fratelli” poveri, questo gesto è parte integrante della “Sadaga”, l’elemosina. E’ portatore di Baraka, una grazia divina ed è per questo motivo che, prima e durante la sua preparazione la massaia dovrebbe pronunciare  un’invocazione pia e non dovrebbe vedere né sentire nulla che possa essere di malaugurio.



Farfalla di Fiume



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